Diario di bordo
Appunti di viaggio per disegnare il futuro
Appunti di viaggio per disegnare il futuro
L’incontro di chiusura di un progetto che ha rimesso al centro un intero quartiere e la sua comunità educante, tra parole, tecnologia e visioni future
Di questa fantastica storia sono autori: i 47 bambine e bambine della Scuola Lorenzo Milani di Potenza Quarto, i genitori e gli insegnanti che hanno vissuto il laboratorio di costruzione della storia, mentre si navigava a capasotta
Tutte le voci e le avventure della Nave in un solo forziere aperto per tutti
Esperienze di scrittura collettiva e coproduzione di beni comuni digitali, a cura dell’associazione Basilicata Wiki. Un ciclo di laboratori per condividere immagini e conoscenze sulle piattaforme collaborative del sapere libero.
I “professori” le chiamano “soft skills”, a noi piace chiamarci Maestri e siamo più innamorati di Montessori che di Bill Gates.
Piccolo diario di bordo delle esperienze e delle competenze raggiunte
Appunti di viaggio per ripercorrere la rotta
Il 10 giugno 2021, sui bordi degli ultimi giorni di scuola, la Nave ritorna al porto di Potenza. Ed è un grande giorno di festa.
I 47 navigatori di futuro ricevono dei libri speciali, dalle pagine bianche, con tante copertine diverse, ispirate dalla poesia. In questo modo quelli già scritti e compiuti non rimarranno soli: cresceranno.
Nel viaggio verso il futuro, la nostra Nave approda nel porto di Otranto, nell’anno 2021. La accoglie Giuseppe Conoci, anima bella di Anima Mundi.
Le parole sotto sale di Claudia Fabris: l’abracadabra, la Cura come farsi le domande giuste, la curiosità miglior modo del curare, il cuore coppa della luce e palmo della mano, il coraggio. Il cuore è la domanda, la sicurezza di chi si fa le domande e le ascolta. C’è una costellazione di parole dentro il corpo, che inizia con il cuore.
Claudia Fabris, Nostra Signora dei Palloncini: Io per questo sono arrivata qui dal mare. Me lo hanno detto che qui ci sono bambini, adulti, persone in giro, che stanno facendo questa cosa con le parole. Cominciano a cercarle per scoprire mappe, direzioni. Per avere qualche piccola lucciola, qualche piccola illuminazione, qualche piccola rivelazione.
Se hai un libro che ti convoca, apri le sue pagine, scegli le parole dormienti. Sollevale e fanne dono, perché diventino, nelle tue mani, Parole Ponte.
Il gioco che abbiamo iniziato, cercando i libri con i nostri cinque sensi prestati sono il senso. Ed ora, i Disegnatori di Futuro sono a casa, in un laboratorio di Legami.
I disegnatori di futuro prestano i loro sensi a due Maestri in due tempi paralleli, nella stessa Biblioteca bilocata a Potenza, fra fantasia e realtà. Sono alla ricerca della luccicanza riflessa negli specchi custoditi nella bocca di un drago che dorme dentro i libri da aprire.
Sulla Nave si fa uno scambio: Lidia aiuta i protagonisti della nostra storia a ritrovare il tempo perduto e i disegnatori di futuro le dicono come si legge un libro.
Questo forziere contiene il tempo di tutti. Se sei sulla Nave, prenditi tutto il tempo che ti serve: può solo crescere.
I nostri protagonisti devono risolvere il grosso sbaglio commesso da Ciaccione: forse il modo migliore per farlo è parlare con se stessi.
Ora dobbiamo porre la massima attenzione a questa storia, che ci sta sorprendendo e che nemmeno noi avevamo capito.
Nonno Ciaccione e Nipote Caroto finiscono in biblioteca: la Biblioteca di Potenza: un luogo divertente. Un castello. La chiamano la Torre Bianca. Uno spazio stranissimo, fra realtà e fantasia, Un intreccio. Un posto fantastico e reale. Il bibliotecario che li riceve nel 2001 è vero ed è vera la fantasia.
Luigi Catalani, bibliotecario del Polo Bibliotecario di Potenza accoglie i 47 temponauti Disegnatori di Futuro. Immerso in libri di ogni genere, dalla sua postazione di lavoro racconta questo luogo vero delle meraviglie e di ogni possibile immaginario.
Nel 2035, nell’aria di Potenza ci sono strani prodigi. Stanno sparendo le cose e i luoghi, ma nessuno sa perché. Anche perché nessun adulto se ne accorge e nessuno cerca più nemmeno un perché, tranne i bambini e le bambine. In tutto il quartiere da alcuni giorni sta sparendo di tutto: oggetti, palazzi e persone. E non c’è più tempo.
Fra il 15 ed il 16 aprile 2021, la storia cammina. Parte dal 2035 e va verso il 2001.
L’orologio non ci serve. Lavoriamo con la creta della Fantasia, affacciati alla finestra.
Fidati del tuo cuore anche se il mare prende fuoco.
E vivi per amore anche se le stelle camminano all’indietro.
E.E. Cummings
“Non so cosa stesse facendo, ma è come se i riflessi del sole sull’acqua fossero stelle. Le prendeva e le metteva in una specie di borsa”
Se devo inventare un Custode di Stelle uso le forme semplici e la prima cosa che faccio è cercare di capire com’è fatto il corpo di un supereroe, perchè possa volare.
Sale sulla nave Raffaele Pentasuglia, figlio d’arte, fisico e scultore, con una lunga tradizione familiare legata all’arte e all’artigianato.
Mestieri a capasotta, per trovare la rotta
I disegnatori di futuro della Nave creano le prime pagine degli attori.
Continuano in aula le esplorazioni dei mestieri futuri. I personaggi spuntano, dentro le case.
Con le parole si può fare un universo. Anche se ce ne danno poche, possiamo costruire un mondo. Bastano 10 per inventare una foresta, perchè 10 parole hanno molti significati.
Questi trucchetti noi li usiamo per raccontare le nostre storie. Ma la domanda è: perché noi ci inventiamo le storie? Per quale motivo noi ce le raccontiamo?
Le regole della Fantasia
Sulle case, sulla città, nello spazio. Una corsa in avanti fino al 2035.
Le parole trovano sempre i loro incastri.
L’orizzonte di bordo