Il Mercante del Tempo

Il Mercante del Tempo

Nonno Ciaccione e Nipote Caroto finiscono in biblioteca: la Biblioteca di Potenza: un luogo divertente. Un castello. La chiamano la Torre Bianca. Uno spazio stranissimo, fra realtà e fantasia, Un intreccio. Un posto fantastico e reale. Il bibliotecario che li riceve nel 2001 è vero ed è vera la fantasia.

Lì dentro, in biblioteca, si può trovare il tempo. E il grosso sbaglio commesso da Ciaccione è non aver dedicato tempo ai suoi figli. Non lo ha dedicato lui o qualcuno gli ha rubato quel tempo? Nella Biblioteca Nonno e nipote trovano i giornali freschi del 2001. E leggono meglio. Attenzione, attenzione: in giro ci sono creatori affabulatori manipolatori narratori inventori esecutori organizzatori di futuro.

Per far funzionare la storia

Usiamo il racconto vero del vero bibliotecario delle vera biblioteca. Anche perchè la carta, quella della bibliotecaria direttrice, è nelle mani di Caroto. E sulla nostra grande lavagna.

Nel 2001, come sappiamo ormai bene, i grandi non giocavano più con i bambini. Per questo i  i bambini del quartiere avevano fatto sparire tutti i telefoni, che avevano fatto sparire il tempo dei loro genitori. Avevano usato uno sparabolle, che metteva tutti i telefoni nelle bolle, trasparenti e durissime. 

L’esperto sotto il numero quindici

Per costruire uno strumento così elaborato i bambini del 2001 erano andati da un esperto, un architetto. Ma non un normale architetto. Uno di quelli che aiutano i bambini. 

Questo esperto si nascondeva sotto la carta numero quindici. Così, scoperta la carta, si scopre che quello è il Mercante… Con una faccia… ed una scatolina rossa nelle mani. 

Il mercante era il Mercante del Tempo. Visitare il suo negozio storico nel centro della città era un momento di emozione, di fascino e di cultura. Il mercante, oltre ad essere un inventore, si portava dietro tutta la storia della città. Si vede che era una persona importante, per il quartiere e per tutta la città. Il Mercante aveva qualcosa di strano, qualcosa di misterioso. Il cappello era strano e di certo non conteneva capelli. Dentro quella sacca aveva tutti gli oggetti da dare ai bambini per giocare. E infatti il Mercante consegnò ai bambini il Gioco della Sparabolle. Era solo un gioco. Poi i bambini trovarono i sistemi per farlo funzionare veramente: lo aggiustarono come lo volevano. Lo modificarono perchè con loro c’erano i bambini più grandi, abilissimi. 

Il Mercante era solo un aiutante. Ma meglio non fidarsi troppo. Nelle favole vere non si sa mai. 

La carta Eventi

Ora serve per far avanzare la storia. E bisogna scegliere molto bene, perchè sia l’evento giusto. Si decide che la carta giusta sta sotto il cinque. Era la seconda scelta, dopo il quindici. Ora, ovviamente, diventa la prima. 

Ci avviciniamo con molta attenzione e cautela e vediamo come va avanti la storia.

Sotto la carta c’è la Fortuna.

Effettivamente siamo molto fortunati. Perché le dita incrociate della carta sono sicuramente quelle di Caroto. Sicuramente. Assolutamente. 

Open Future

A questo punto chi scrive è bene che usi gli occhiali per guardare il futuro. Gli occhiali da Temponauta. Perché sono proprio quelli inventati in Lucania. E infatti sta scritto dietro. Si legge: “Open Future”. Significa “Futuro Aperto”. E infatti stiamo lavorando col futuro. Chi scrive, vede le cose che ascolta. 

Su un altro giornale trovano qualcosa in più

I genitori del 2001 sono molto arrabbiati. Vogliono i telefoni. Chiedono ai figli. I bambini non rispondono e sono messi in punizione. Escono di casa e ritornano da Mercante del Tempo. I genitori li rincorrono per riportarli a casa. Il Mercante ha in mano una busta. Sembra la Busta della Fortuna (la carta non mente). I bambini diventano piccoli piccoli e ci finiscono tutti dentro. Così rientrano nel futuro. I genitori arrivano dal mercante e, ovviamente, non li trovano. 

La busta è un’altra Porta del Tempo. Funziona esattamente come l’orologio sulle scale mobili, ma alla rovescia: porta tutti nel 2035. Anche loro vanno in biblioteca.

È una cosa complicata

La biblioteca di Potenza ora è abitata in due tempi: nel 2001 e nel 2035. Nonno Ciaccione, che veniva dal 2035, si è ritrovato con Caroto in biblioteca nel 2001. E i bambini del 2001 si sono ritrovati nella biblioteca del 2035. Ma è interessante. Si apre un corridoio spazio-tempo. 

Il Gatto Ugo vuole sapere se per caso sui giornali del 2001 qualcuno sapesse qualcosa dei bambini spariti. Ma i signori che scrivevano sui giornali non avevano notizie da dare. Erano andati dai genitori, ma i figli erano proprio spariti. Altro che grosso sbaglio: era un guaio veramente grande!

Sulla collina dell’Eroe

Ora, se Ciaccione fosse rimasto nella Biblioteca del 2035, avrebbe forse potuto incontrare i suoi figli ancora bambini, ma era arrivato nella Biblioteca del 2001, quando i figli erano spariti. Questi bambini del 2001, che avevano fatto il fatto, sono finiti in biblioteca nel 2035. Come faranno a parlarsi? Come ritroveranno il tempo perduto? 

Abbiamo bisogno di un aiutante. Abbiamo a disposizione la famiglia di Caroto: Mamma Nessuno Tuttofare, Papi e Rebba. E infatti Mamma Custode di Stelle Nessuno Tuttofare e Rebba, la sorellina Custode di Stelle, preoccupatissime, vanno in biblioteca, mentre tutto svanisce attorno, nel 2035. 

Così, le nostre Custodi di Stelle, che sono lì per Caroto, stanno per incontrare i bambini del 2001, finiti nella busta. 

La fantasia va per mare

Siamo dei creatori, degli affabulatori, dei manipolatori narratori inventori esecutori organizzatori di futuro. 

E proprio come una nave che sta su un cucuzzo, siamo in cima alla collina, al centro del Viaggio dell’Eroe.

Su questa collina semplicissima e singolarissima, lungo questa linea curva che è la nostra guida, sicuramente avverrà la Grande Prova. 

…Anche perchè c’è un personaggio negativo creato all’inizio storia e della primavera, una falsa primavera, mentre fuori nevicava: l’Antagonista

LA BIBLIOTECARIA

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