Wikimediani crescono

Wikimediani crescono

Esperienze di scrittura collettiva e coproduzione di beni comuni digitali, a cura dell’associazione Basilicata Wiki. Un ciclo di laboratori per condividere immagini e conoscenze sulle piattaforme collaborative del sapere libero.

Immagina un mondo in cui ciascuno possa avere libero accesso a tutto il patrimonio della conoscenza umana.

La didattica wiki è sempre più diffusa a livello nazionale e ha trovato spazio nel Curriculum di educazione civica digitale promosso dal Ministero dell’Istruzione nel 2018. Queste azioni educative favoriscono lo sviluppo delle competenze digitali e informative di alunni e docenti, in particolare le abilità trasversali che consentono di condurre, mediante l’utilizzo avanzato delle piattaforme wiki, un efficace processo di ricerca, valutazione e utilizzo dell’informazione.

Esiste una stretta connessione tra la dimensione ideale e la dimensione pratica del sapere libero: si lavora sia sul fronte dell’applicabilità delle conoscenze legate alle piattaforme wiki (uso delle fonti e delle licenze libere) quanto sul fronte della maturazione di una consapevolezza dei meccanismi di produzione e riutilizzo della conoscenza, dello sviluppo del pensiero critico e di una forma mentis incline alla condivisione del sapere.

Attività

Attività di scrittura collaborativa sulla piattaforma Vikidia, l’enciclopedia libera dagli 8 ai 13 anni, su contenuti a scelta: la propria città, il cantante preferito, il videogioco preferito ecc. Le principali fonti di ispirazione sono le esperienze dei bambini, i libri presenti nella biblioteca scolastica e le voci pubblicate sulla “sorella maggiore” Wikipedia.

Pubblicazione di una serie di fotografie del Rione Cocuzzo sulla piattaforma Wikimedia Commons, l’immenso archivio di immagini digitali con licenza libera collegato a Wikipedia. La principale fonte di ispirazione è il quartiere stesso.

In linea con lo scopo principale dell’azione, la realizzazione di esperienze comunitarie di scrittura collettiva e produzione di beni comuni digitali sulle piattaforme collaborative del sapere libero, i percorsi laboratoriali che coinvolgono studenti e docenti favoriscono la produzione di contenuti digitali inediti, dedicati ai beni comuni materiali e immateriali del contesto di progetto (la cura della città, del quartiere, della comunità).

I partecipanti imparano:

  • la registrazione sulle piattaforme wiki
  • il caricamento di un’immagine fuori diritti in Wikimedia Commons
  • la creazione e modifica di una pagina wiki nelle diverse piattaforme

Argomenti:

  • Le licenze Creative Commons
  • Wikipedia: i cinque pilastri
  • La scrittura collaborativa
  • I progetti Wikimedia per la conoscenza del territorio

Produzione:

I partecipanti pubblicano contenuti sulle piattaforme collaborative del sapere libero:

  • Vikidia, l’enciclopedia libera dagli 8 ai 13 anni
  • Wikimedia Commons, l’archivio di immagini e contenuti multimediali liberi

Tutti i contenuti pubblicati sulle piattaforme wiki sono rilasciati con licenza Creative Commons, ovvero sono riutilizzabili e implementabili da chiunque voglia contribuire alla costruzione innovativa dell’identità del quartiere.

Risultati

Alunni e insegnanti dell’Istituto Comprensivo Lorenzo Milani hanno mantenuto fede all’insegnamento del Maestro di Barbiana, a cui dobbiamo una delle prime e più significative esperienze di scrittura collaborativa.

Noi dunque si fa così: per prima cosa ognuno tiene in tasca un notes. Ogni volta che gli viene un’idea ne prende appunto. Ogni idea su un foglietto separato e scritto da una parte sola. Un giorno si mettono insieme tutti i foglietti su un grande tavolo. Si passano uno a uno per scartare i doppioni. Poi si riuniscono i foglietti imparentati in grandi monti e son capitoli. Ogni capitolo si divide in monticini e son paragrafi. Ora si prova a dare un nome ad ogni paragrafo. Se non si riesce vuol dire che non contiene nulla o che contiene troppe cose. Qualche paragrafo sparisce, qualcuno diventa due. Coi nomi dei paragrafi si discute l’ordine logico finché nasce uno schema. Con lo schema si riordinano i monticini. Si prende il primo, si stendono sul tavolo i foglietti e se ne trova l’ordine. Ora si butta giù il testo come viene viene. Si ciclostila per averlo davanti tutti eguale. Poi forbici, colla e matite colorate. Si butta tutto all’aria. Si aggiungono foglietti nuovi. Si ciclostila un’altra volta. Comincia la gara a chi scopre parole da legare, aggettivi di troppo, ripetizioni, bugie, parole difficili, frasi troppo lunghe, due concetti in una frase sola. Si chiama un estraneo dopo l’altro. Si bada che non siano stati troppo a scuola. Gli si fa leggere a alta voce. Si guarda se hanno inteso quello che volevamo dire. Si accettano i loro consigli purché siano per la chiarezza. Si rifiutano i consigli di prudenza.

(Lettera a una professoressa, 1967)

Scuola di Barbiana (pubblico dominio, Wikimedia Commons)

Come ha suggerito Andrea Zanni in uno dei capitoli più belli di The Game Unplugged, la gustosa appendice collettiva al saggio di Alessandro Baricco, non siamo distanti dal sogno di Jimmy Wales, co-fondatore di Wikipedia, l’enciclopedia libera nata il 15 gennaio del 2001.

Immagina un mondo in cui ciascuno possa avere libero accesso a tutto il patrimonio della conoscenza umana.

Coerenti con il metodo di don Milani, 100 studenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado che portano il suo nome, hanno imparato i rudimenti della scrittura wiki, hanno scoperto l’esistenza di Vikidia, una Wikipedia in miniatura creata appositamente per la loro età, hanno sollecitato il loro maestro wikipediano a discutere temi come le fake news e la verificabilità delle informazioni, dimostrando uno straordinario spirito critico e testimoniando il grande lavoro svolto dagli insegnanti nel corso degli anni.

Poi si sono rimboccati le maniche e hanno fatto letteralmente a gara per arricchire le pagine dedicate ai propri idoli, ai videogiochi preferiti, ma soprattutto alla propria amata città, Potenza. Hanno scritto del suo fiume, dei suoi ponti, dei suoi musei, delle scale mobili, del suo Santo Patrono, della sua tradizione musicale e di altro ancora, scegliendo di volta in volta le immagini più belle, selezionate tra quelle pubblicate con licenza libera su Wikimedia Commons. Hanno condiviso, con la naturale generosità che li caratterizza, quel che sanno, integrando le proprie esperienze dirette con il contenuto dei libri conservati nella coloratissima biblioteca scolastica e messi subito a disposizione dal Maestro Bibliotecario Armando. Dimostrando tutti, con i propri gesti, che la conoscenza è davvero un bene comune.

La pagina di Vikidia dedicata a Potenza (CC BY-SA 4.0)

Gli insegnanti naturalmente non sono stati da meno. Prendendo spunto dal lavoro svolto dai propri alunni, hanno fatto propria l’impostazione della didattica wiki, esplorato le sinergie con la biblioteca scolastica e programmato attività didattiche future finalizzate allo sviluppo della digital information literacy mediante la produzione di contenuti digitali con licenza libera. Hanno poi sperimentato in prima persona le modalità di interazione sulle piattaforme Wikimedia, creando la propria utenza e caricando una serie di fotografie del Rione Cocuzzo su Wikimedia Commons, l’immenso archivio fotografico collegato all’enciclopedia libera.

Veduta dall’alto di Rione Cocuzzo e della Nave (Paolo Fedele, CC BY-SA 4.0, Wikimedia Commons)

È stato un percorso pedagogico molto intenso, durante il quale ciascun partecipante, a partire dal facilitatore wikimediano, ha visto crescere la consapevolezza del grande impatto che le tecnologie wiki possono avere non solo in termini di sviluppo delle competenze, ma soprattutto dal punto di vista della coesione di una comunità e dell’orgoglio di mostrare all’esterno quello che sono capaci di fare studenti e docenti motivati, curiosi, aperti al mondo, innamorati della propria scuola e di questo modo di fare scuola.