La nave sul Cocuzzo, il progetto

La nave sul Cocuzzo, il progetto

La Nave sul Cocuzzo ha vinto il Bando Povertà educativa, promosso dal Ministero dell’Istruzione, per realizzare attività didattiche ed educative, innovative ed esemplari, utili alle istituzioni scolastiche italiane di ogni ordine e grado, a seguito dell’emergenza Covid 19.

Il cambiamento radicale dei ruoli e delle funzioni nella pandemia, richiede azioni in cui la dimensione educante sia fondata sull’alleanza fra scuola, famiglia e comunità. L’Istituto Comprensivo “L. Milani” istituisce un partenariato che persegue l'intreccio fra scuola e quartiere, per rafforzare le competenze di cittadinanza digitale, le capacità espressive e partecipative di studenti e famiglie, in una sola comunità della conoscenza.

La sfida

01

Una comunità della conoscenza condivisa per contrastare la povertà educativa e allargare la partecipazione alla vita sociale, con una convergenza di saperi esperti fondati sui principi della condivisione, per un grande, unitario laboratorio partecipativo-digitale-teatrale di esperienze d’apprendimento e di produzioni culturali, costruite in forma di gioco, per coltivare le competenze chiave e la cittadinanza attiva del XXI secolo: pensiero critico, creatività, comunicazione e collaborazione, curiosità e capacità di iniziativa, perseveranza, consapevolezza sociale e culturale, cittadinanza digitale.

02

Pratiche di solidarietà e cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri lavorando sulla riattivazione e rigenerazione dei luoghi, stimolando la comunità locale a riappropriarsene e a prendersene cura.

03

Un prototipo sostenibile di azioni educative e didattiche dell’Istituto scolastico per il contesto abitativo e sociale, con soluzioni in presenza e a distanza, replicabile nel metodo, sostenendo le famiglie nel loro ruolo educante e migliorando le condizioni di accesso al digitale delle persone.

Dove

Questo progetto agisce nel cuore del Mezzogiorno, in un posto denso, particolarissimo e di grande valore umano: il Rione Cocuzzo di Potenza,  “Il Serpentone”. Quando è stato costruito il quartiere, occorreva rispondere a una domanda di nuove abitazioni imponente. Dai circa 20.000 abitanti del 1920 a Potenza si era giunti ad oltre 56.000 abitanti nel 1971. Un ruolo decisivo in questa partita è stato assunto dall’edilizia residenziale pubblica, che di fatto ha disegnato il nuovo volto della città nel secondo dopoguerra, fino ad arrivare al quartiere Cocuzzo, il ‘Serpentone’ progettato nel 1971, compiuto solo parzialmente.
Negli ultimi anni, un nuovo intervento. Un grande manufatto in cemento armato, la “Nave”, al centro di un luogo già denso. Ancora una volta, una realizzazione solo parziale, senza attrezzature collettive e servizi.
Ma oggi possiamo agire nel campo della rigenerazione umana,  coinvolgendo la comunità, valorizzando le migliori esperienze sociali già condotte, raccogliendo testimonianze e legami affettivi tessuti nei luoghi.
L’Istituto Comprensivo, 
formando alla cittadinanza attiva molti bambini e ragazzi del contesto,  si muove in questa prospettiva, come scuola e come  Nave sul Cocuzzo aperta all’intera comunità, perchè essa si rafforzi, nella sua natura educante ed apprendente, con bambine e bambini, ragazze e ragazzi, genitori e nonni, disegnatori di futuro sulla prua.

I tre alberi della Nave

La dimensione digitale, l’espressiva, la partecipativa, sono alberi e cardini per condurre la comunità scolastica al centro della sua innovazione, nel cuore del rione. Attività nuove per nuove competenze, digitali, espressive, partecipative, utili alla crescita umana e formativa, alla partecipazione alla vita sociale. Pratiche teatrali di comunità, pensiero critico e soft skill, in un percorso educativo e formativo, aperto alle famiglie e a più generazioni.
La comunità educante coinvolge tutte le età per creare un grande bacino di memorie. I giovanissimi studenti, nella prospettiva del progetto, diventano i primi attori della comunità educante.

L’esperienza viene sostenuta da un team di docenti e di esperti mentori, che sviluppano la didattica, in presenza e a distanza, con le proprie abilità, assieme a quelle di studenti e famiglie, per una formazione trasversale direttamente tradotta in pratiche di conoscenza e di azione, da costruire con associazioni, cittadini ed animatori culturali.
Tutte le attività si svolgono nell’arco dell’anno scolastico 2020/2021, con 47 alunni pilota delle quinte classi della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di Primo Grado, primi marinai della navigazione.

Si parte.