Il tesoro del tempo
Questo forziere contiene il tempo di tutti. Se sei sulla Nave, prenditi tutto il tempo che ti serve: può solo crescere.
Questo è il luogo del tempo perduto. Invece di diminuire, cresce, diventa grande. Funziona a capasotto: non scappa via. Ti viene a cercare. Non sta nascosto, ma sotto il naso. Non è raro, ma è preziosissimo. Non si compra, ma si dona. Questa pagina contiene i mattoni del tempo di tutti. E c’è sempre spazio, per un po’ di tempo in più.
Tempo perfetto è una discesa,
premio sudato dopo un’ascesa.
Con gli occhi chiusi, col vento in faccia
lascio il manubrio, apro le braccia.
Gianluca Caporaso, dalla Filastrocca del tempo perfetto
Le persone sono inveranti. Similmente, lo studio è l’inverante dimensione dell’esistenza.
inverare v. tr. e intr. pron. [der. di vero] (io invéro, ecc.), letter. – 1. tr. Rendere vero; dare vita, realtà, concretezza a qualche cosa: i. un pensiero; i. un’idea (o inverarla nell’azione, nell’opera); la filosofia non annulla la storia, ma soltanto l’invera, intervenendo in ogni suo momento a ravvivarla della propria vita (Gentile). 2. intr. pron. a. Nella terminologia hegeliana, con riferimento alla tesi e all’antitesi, acquistare verità e concretezza nella sintesi dialettica che, superandole nella loro opposta astratta unilateralità, le concilia; quindi, in genere, realizzarsi, attuarsi: arte e religione s’inverano nella filosofia; il sentimento s’invera poeticamente nella sua espressione; la filosofia deve diventare politica per inverarsi, per continuare ad essere filosofia (Gramsci). b. Con altro sign., in Dante (Par. XXVIII, 39) inverarsi di, divenire partecipe della verità: E quello avea la fiamma più sincera Cui men distava la favilla pura, Credo, però che più di lei s’invera (cioè: tra i cerchi angelici risplende di fiamma più viva quello più vicino alla pura luce di Dio, in quanto partecipa maggiormente della verità che è in lui).
Fonte: Treccani, voce Inverare.