Le condizioni della storia

Le condizioni della storia

I nostri protagonisti devono risolvere il grosso sbaglio commesso da Ciaccione: forse il modo migliore per farlo è parlare con se stessi.

Ci sta aspettando un tempo singolare e ballerino. Siete voi a creare le condizioni della storia. La storia diventa vera perchè la inventate. E inventare è trovare.

L’errore accaduto è nel tempo perduto, l’errore che può accadere è nel tempo a venire ed è sempre lo stesso errore: perdere il tempo, quello importante.

Come farà Nonno Ciaccione a mettere le cose a posto?
Ciaccione e Caroto, riusciranno a tornare indietro, cioè avanti, nel loro tempo che è il 2035?
E i ragazzini del 2001 che sono finiti nel 2035? Torneranno al loro tempo?
Come ci riusciranno? Chi o cosa li aiuterà?
Sicuramente il ritorno a casa cambierà il loro modo di guardare, come avviene in ogni viaggio, come succede nel viaggio più importante che è quello della crescita.

Perché il ritorno possa accadere, i Disegnatori di Futuro, connessi un venerdì pomeriggio dalle loro case, vedono nella storia l’inatteso. Ecco come, grazie alla potenza della loro fantasia, i due fratelli, Rebba e Caroto, in due dimensioni spazio-temporali differenti, riescono vedersi.

Nella Biblioteca del 2035

Mentre mamma Nessuno Tuttofare sta parlando con se stessa bambina, Rebba che è con lei vede un luccichio fra i libri. C’è qualcosa che brilla.

Nella Biblioteca del 2001

Mentre Nonno Ciaccione sta parlando con il se stesso papà giovane, anche Caroto nota un luccichio nella stanza, come quello prodotto quando si gioca con gli specchi e la luce: la luce arriva da un libro e Caroto lo apre. Nel libro c’è un drago. Nella bocca del drago c’è uno specchio.

Un raggio di luce mette in comunicazione due libri che si trovano in due spazi-tempo diversi, proprio come i due fratellini Caroto e Rebba. Il libro della biblioteca del 2035 inizia a luccicare: il luccichio è provocato dal fratello Caroto che si trova nella biblioteca del passato e che ora sta guardando dentro lo specchio.

Il drago e lo specchio

Simbolo di protezione e ricchezza, il Drago non è un mostro da superare, ma il supremo guardiano del tesoro. Rappresenta l’ombra, la parte oscura di noi stessi che dobbiamo ancora conoscere.
Il Drago è la Via: la forza, l’illuminazione che si rivela in un baleno per poi svanire subito, perché il Drago si mostra soltanto in modo fugace in un istante e solo parzialmente. Come la Via, non si coglie mai nella sua interezza.

Lo specchio è il simbolo della contemplazione. Attraverso lo specchio soggetti e oggetti si incontrano avvicinandosi. Il simbolo dello specchio resta aperto senza essere impreciso, è una “chiave” che dona accesso alle realtà che oltrepassano la ragione e i limiti. Queste “realtà” possono essere ugualmente chiamate “verità”.